La paura in Occidente
- Autore
- Jean Delumeau
- Editore
- Il Saggiatore
- Valutazione
- 1
- Categorie
Paura degli spiriti dei morti. Paura delle tenebre. Paura delle tempeste. Paura delle bestie feroci. Paura del mistero femminile. Paura di sciagure, carestie, cataclismi, epidemie. Paura dell’ira di Dio, dell’apocalisse. E allora dagli all’untore. E allora avanti con la caccia alle streghe. L’uomo ha sempre avuto bisogno di individuare qualcuno da temere (e punire) per dominare l’angoscia ancestrale. La paura ha governato la storia umana nei secoli dei secoli.
Jean Delumeau scrive la storia della paura in Europa tra xiv e xviii secolo: indaga le attrezzature mentali della società preindustriale e scova una nebulosa anonima, onnipresente e persistente che, in forme più o meno consapevoli, ha costituito il basso continuo, il nerbo dei modelli di comportamento – in breve, la radice di tutte le pratiche culturali dell’Occidente.
Perché la paura è un dispositivo essenziale per sottrarsi ai pericoli e sfuggire provvisoriamente alla morte; ma protratta all’infinito e nell’indefinito diventa una minaccia per l’equilibrio psichico individuale e collettivo. Come controllarla? Frammentandola; fabbricando paure particolari; oggettivando l’angoscia. Passando da un sentimento viscerale ingovernabile a un nemico dotato di volto e nome. I detentori del potere della civiltà europea stesero così l’inventario dei mali che Satana era capace di provocare e la lista dei suoi agenti: musulmani, ebrei, eretici, donne, e soprattutto streghe, maghi, uomini neri. Fu tranquillizzante pensare la peste come un flagello mandato da Dio per punire l’umanità peccatrice. Fu la soluzione al trauma collettivo.
La paura in Occidente è il saggio magistrale e perturbante con cui Jean Delumeau sonda questa corrente sotterranea della storia umana. Una ricerca che ricorre alla più ampia messe di fonti e si avvale degli strumenti che le più diverse discipline – dalla storiografia alla psicologia alla sociologia – hanno offerto a chi intenda verificare la genesi delle nostre mentalità, cultura, idee. Una lezione necessaria per comprendere l’immaginario contemporaneo.
Jean Delumeau scrive la storia della paura in Europa tra xiv e xviii secolo: indaga le attrezzature mentali della società preindustriale e scova una nebulosa anonima, onnipresente e persistente che, in forme più o meno consapevoli, ha costituito il basso continuo, il nerbo dei modelli di comportamento – in breve, la radice di tutte le pratiche culturali dell’Occidente.
Perché la paura è un dispositivo essenziale per sottrarsi ai pericoli e sfuggire provvisoriamente alla morte; ma protratta all’infinito e nell’indefinito diventa una minaccia per l’equilibrio psichico individuale e collettivo. Come controllarla? Frammentandola; fabbricando paure particolari; oggettivando l’angoscia. Passando da un sentimento viscerale ingovernabile a un nemico dotato di volto e nome. I detentori del potere della civiltà europea stesero così l’inventario dei mali che Satana era capace di provocare e la lista dei suoi agenti: musulmani, ebrei, eretici, donne, e soprattutto streghe, maghi, uomini neri. Fu tranquillizzante pensare la peste come un flagello mandato da Dio per punire l’umanità peccatrice. Fu la soluzione al trauma collettivo.
La paura in Occidente è il saggio magistrale e perturbante con cui Jean Delumeau sonda questa corrente sotterranea della storia umana. Una ricerca che ricorre alla più ampia messe di fonti e si avvale degli strumenti che le più diverse discipline – dalla storiografia alla psicologia alla sociologia – hanno offerto a chi intenda verificare la genesi delle nostre mentalità, cultura, idee. Una lezione necessaria per comprendere l’immaginario contemporaneo.
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Recensioni e articoli
La paura in Occidente di Jean Deleumeau — Mariana Marenghi - Ladra di Libri
Forse nulla, ma, come vi dicevo, questo libro ha il pregio di “farsi pensare”, ovvero di lasciare delle tracce da seguire, degli indizi da raccogliere affinché il suo lettore possa costruire un pensiero nuovo, autonomo, il più possibile frutto di una propria elaborazione della conoscenza. Leggi tutta la recensione
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