Gli eretici d'Italia: Volume terzo
- Autore
- Cesare Cantù
- Pubblicazione
- 28/09/2018
- Categorie
CESARE CANTÚ (1804-1895), storico, letterato e politico italiano. Deputato al parlamento dall'Unità d'Italia (1861-1867), fu il fondatore dell'Archivio storico lombardo e presidente onorario della SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori). Partito da posizioni romantiche, si portò in seguito (1848) su posizioni clericali. In particolare, aderì alla tesi neoguelfa secondo cui né la tradizione cattolica né i principi dell'illuminismo e della rivoluzione francese potevano costituire la chiave di volta per un processo di unificazione in Italia, per raggiungere il quale sarebbe occorso ricorrere ad una specifica filosofia politica nazionale. Per la sua posizione ideologica anti-austriaca, Cantù aveva precedentemente subìto il carcere tra il 1833 e il 1834.
Cantù ha lasciato un importante romanzo storico, Margherita Pusterla (1838), opere di carattere storico quali La Lombardia nel secolo XVII (1832), L'Abate Parini e la Lombardia nel secolo passato (1854), Gli eretici d'Italia (1865-1866) e la monumentale Storia universale, 72 dispense raccolte in venti tomi (1840-1847). Fra gli altri suoi lavori si ricordano: Il Sacro Macello di Valtellina, Le guerre religiose del 1620 tra cattolici e protestanti tra Lombardia e Grigioni, pubblicato a Milano nel 1832, i Racconti brianzoli (o Novelle brianzole), pubblicati nel 1833, la Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto, del 1857, le Storie minori (Lombardia, Valtellina, Brianza), del 1864, e una serie di opere a carattere erudito come gli Edifizii di Milano, la Storia della letteratura italiana, del 1865, Il Conciliatore e i carbonari, del 1878, la sopracitata Storia universale, impostata nel periodo 1838-1846 e ampliata nel periodo tra il 1883 ed il 1890 e che raggiunse i cinquantadue volumi. Natura ibrida ha la sua Storia della città e della diocesi di Como (Firenze, Le Monnier, 1857), che si conclude con le sue ampie considerazioni circa la rivoluzione del 1848 e la contemporanea politica del Ticino. Postumo, il Romanzo autobiografico, a cura di Adriano Bozzoli, Milano-Napoli, Ricciardi, 1969.
Cantù ha lasciato un importante romanzo storico, Margherita Pusterla (1838), opere di carattere storico quali La Lombardia nel secolo XVII (1832), L'Abate Parini e la Lombardia nel secolo passato (1854), Gli eretici d'Italia (1865-1866) e la monumentale Storia universale, 72 dispense raccolte in venti tomi (1840-1847). Fra gli altri suoi lavori si ricordano: Il Sacro Macello di Valtellina, Le guerre religiose del 1620 tra cattolici e protestanti tra Lombardia e Grigioni, pubblicato a Milano nel 1832, i Racconti brianzoli (o Novelle brianzole), pubblicati nel 1833, la Grande Illustrazione del Lombardo-Veneto, del 1857, le Storie minori (Lombardia, Valtellina, Brianza), del 1864, e una serie di opere a carattere erudito come gli Edifizii di Milano, la Storia della letteratura italiana, del 1865, Il Conciliatore e i carbonari, del 1878, la sopracitata Storia universale, impostata nel periodo 1838-1846 e ampliata nel periodo tra il 1883 ed il 1890 e che raggiunse i cinquantadue volumi. Natura ibrida ha la sua Storia della città e della diocesi di Como (Firenze, Le Monnier, 1857), che si conclude con le sue ampie considerazioni circa la rivoluzione del 1848 e la contemporanea politica del Ticino. Postumo, il Romanzo autobiografico, a cura di Adriano Bozzoli, Milano-Napoli, Ricciardi, 1969.
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