I canti dalla notte vita di Fryderyk Chopin Mariele Gioia Papa

La breve, sofferta e appassionata vita di Fryderyk Chopin testimonia il passaggio nel mondo di un artista senza pari, che fece del pianoforte il caposaldo del suo genio. Schivo, ironico e raffinato, custodì nella musica i tumulti fisici ed emotivi, trasformando indicibili sensazioni in note gremite di poesia. La sua gracilità fisica non rappresentò un argine invalicabile all’energia creativa che contraddistinse i suoi scritti musicali; la salute claudicante non lese alla sua densa abilità immaginifica, quasi allucinatoria, che portò alla luce le partiture dalla potenza delicata, compita e incisiva, divenute fonti d’ispirazione per i musicisti e canali del sentire per ogni appassionato. Ogni brano sembra raccontare segreti, sentimenti inconfessati, pensieri inespressi che Chopin serbava dolcemente dentro di sé per consegnare ancora palpitanti di vita alla musica del suo piano. L’universo interiore che s’agitava nel suo animo divenne l’unica vera e propria chiave di sol per liberare gli impeti e gli slanci profondi e riscattarli dal silenzio della timidezza, giostrati in una scala di sette note, distesi tra le righe di un pentagramma pronti a rinascere nel bianco e nero dei tasti. Tutt’oggi la sua musica, non appena si schiude, ci rende parte di un mondo “altro”, al di fuori dal tempo, al di là di ogni umanissimo pensiero; un mondo creato attraverso il dolore, con il tormento angoscioso e dolce che soltanto un’estrema sensibilità può conoscere, e soltanto essa può sacralizzare. Si è scelto di ripercorrere la vita di Chopin attraverso il profondo studio che Gastone Belotti ne fece e che resta nella letteratura dedicata al musicista un importante punto di riferimento; soprattutto, questo piccolo lavoro muove i suoi passi con l’aiuto della prosa fastosa e irruente di Franz Liszt, che a pochi anni dalla scomparsa di Chopin ne pubblicò una biografia celebrativa e interpretativa, più che rigidamente fedele. Ne fece un ritratto profuso di sincera ammirazione e profonda benevolenza, con l’obiettivo di rendere al mondo, ancora forse un poco inconsapevole, un’immagine fulgida e preziosa di ciò che Chopin aveva rappresentato, come uomo e come compositore, nel teatro misterioso e multiforme della musica.

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