Il mio Flaiano: Un satiro malinconico

I giorni indimenticabili della vita di un uomo sono cinque o sei in tutto. Gli altri fanno volume. (Ennio Flaiano)


Fellini non sarebbe diventato Fellini senza Flaiano. Diciamo che la grandezza di Fellini era nella sua capacità di rendere popolare la genialità di Flaiano. (Enrico Vaime)


Ennio Flaiano ha caratterizzato da protagonista la cultura della seconda metà del Novecento italiano. Nato a Pescara, trasferito in gioventù a Roma, si è ben presto distinto nei giornali più importanti della Capitale. Dal mondo dei giornali il passo a quello della Dolce Vita fu breve. A partire dal film omonimo, ha firmato le sceneggiature dei più importanti film di Federico Fellini. Nonostante la frequentazione del mondo del cinema, è sempre rimasto un uomo proverbialmente schivo, riservato, di un’intelligenza unica e affilatissima, acuto osservatore della realtà degli anni Cinquanta e Sessanta, in cui con i suoi aforismi dava giudizi taglienti e spesso definitivi. Enrico Vaime fu stretto collaboratore di Flaiano in gioventù. In questo libro-intervista con Licio Di Biase, studioso della storia di Pescara e dei suoi personaggi, ripercorre la vita di questo atipico, indimenticabile personaggio della cultura italiana regalandoci un ritratto inedito e ricco di preziose notazioni. «Allora, sopra a Fregene passavano gli aerei che atterravano a Fiumicino, passavano proprio sopra lo stabilimento dove stavamo noi; e lui guardava l’orologio, non guardava in alto, non guardava l’aereo che stava passando, si guardava l’orologio e diceva: “Qantas”, che era la compagnia di navigazione e tu guardavi e ci azzeccava davvero, conosceva gli orari degli aerei e questa era una sua maniera per andare lontano in qualche modo anche con il gioco, con lo scherzo».

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