LE GRANDI AVVENTURE DELL’ANTROPOLOGIA: Vol. 3: da KNUD RASMUSSEN a ROSEBUD YELLOW ROBE
- Autore
- Franco Pelliccioni
- Pubblicazione
- 05/12/2018
- Categorie
Vediamo adesso che qui figurano quattro “coppie” di studiosi, anche se una è senza il partner. Iniziando dalla coppia svizzera, che si potrebbe considerare come la “Paperon de Paperoni” della Storia dell’Antropologia mondiale. Si interesserà all’India e all’Indie Olandesi. L’elevato status elitario, che la contraddistingueva, farà sì che una delle loro spedizioni possa contare sull’immediato intervento di un incrociatore e di 300 fanti di marina olandesi. Quella tedesca studierà sul campo le lingue africane, elaborando un’ortografia standardizzata per scrivere koinè fino ad allora solo orali. Mentre l’anglo-australiana non poteva che mettersi a studiare gli aborigeni, che aveva a “portata di mano”, anzi di lento pede e cammello… Infine c’è una vera coppia. È l’anglosassone, composta da marito e moglie. Studierà principalmente le popolazioni del Sud Sudan.
Ecco le altre nazionalità. Continuando a parlare di aborigeni australiani, un ungherese cercherà di accostare la psicoanalisi all’antropologia, fornendo un’inedita chiave di lettura al loro “Tempo del Sogno”. Uno studioso inglese si dividerà tra diverse Psicologie e l’Antropologia, mentre un’anglo-australiana terrà fissa la barra sulle sue stelle polari: condizione femminile ed educazione. Un francese, dopo aver vissuto tra i poco conosciuti eschimesi della Groenlandia orientale, coinvolgerà il proprio governo in molteplici missioni dirette ai due Poli.
Il drappello più numeroso è quello statunitense: ben cinque studiosi. Il primo di loro, dopo aver esplorato, studiato e ricercato: indios tagliatori di teste, Eldorado, quetzal, mondo Maya, percorrerà la Strada reale Inca, quelle romane, tra Europa, Asia e Africa e, infine, quella Persiana. Il secondo eseguirà scavi archeologici e studi etnologici tra le isole Aleutine e i Lacandoni del Messico. La terza lavorerà tra i Navaho nel corso di 25 estati, mentre la pronipote di Toro Seduto è la quarta. È una pellerossa Lakota e per tutta la vita si batterà per la causa indiana. Infine l’ultima, la quinta, è un’antropologa applicata, che cercherà di migliorare la qualità della vita delle popolazioni in Micronesia, Melanesia e Stati Uniti.
Se poi vogliamo nuovamente parlare di ghiacci, Artico ed Eschimesi (Inuit), eccovi accontentati, poiché in serbo ho ancora un paio di miti. Il primo è un dano-Groenlandese. Tra gli Eschimesi Polari fonderà uno spaccio che, grazie ai suoi proventi, finanzierà le sette storiche Spedizioni di Thule tra Groenlandia e Siberia. L’altro è un islando-canadese. Organizzerà la più lunga esplorazione artica della storia, poiché durerà ben cinque anni.
Al glottologo sopra citato, vanno però ancora aggiunti altri due studiosi germanici: il fondatore dell’antropogeografia e lo studioso dei pigmei della Terra. Saranno invece due sudafricani a studiare Boscimani e Tswana, mentre un altro svizzero condurrà sette lunghe spedizioni in Nuova Guinea. Infine un missionario italiano. Ha trascorso 29 anni della sua vita tra i popoli del Sud Sudan ed elaborerà un’autentica summa etno-storica e glottologica. È il secondo italiano presente nella mia trilogia
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