Roma in Appennino: Storia e civiltà lungo la via romana Parma-Lucca
- Autore
- Chiara Dazzi
- Editore
- Compagnia editoriale Aliberti
- Pubblicazione
- 12/12/2018
- Categorie
La storia delle strade antiche è la storia della civiltà.
La ricostruzione del tracciato romano della Parma-Lucca e della sua portata storica ci offre uno sguardo nuovo sulla identità storica dell’Appennino come terra di passaggio e di scambi per le merci e per i popoli.
«L’arrivo dei Romani e delle loro strade nel territorio appenninico è come la discesa di un meteorite: innesca trasformazioni immani. Il sistema viario che si viene a creare tra via Emilia, Parma-Lucca e Parma-Luni è un gigantesco crocevia, che porta un territorio poco esteso ad essere al centro dell’Europa del suo tempo».
La storia di Roma in Appennino comincia agli inizi del II secolo a.C., quando i romani arrivano in Pianura Padana e nel corso di circa un decennio fondano Lucca, il Porto di Luni e tre assi viari che li collegano tra loro e con Parma, attraversandolo.
I Romani vedono un territorio difficile, povero e ostile ma ne colgono immediatamente l’immenso valore strategico; lo trasformano in una terra di passaggio, cambiandone per sempre civiltà e cultura.
La storia dei tracciati transappenninici romani, che hanno in Parma, Luni, Lucca i nodi principali, mette in evidenza un contesto articolato e complesso: uno sguardo d’insieme a queste connessioni e la rilettura della storia dei territori che attraversano apre una prospettiva nuova, in cui la capacità del mondo romano di lasciare tracce quasi “eterne” sui territori che coinvolge appare in tutta la sua – abbagliante – potenza.
Questo breve saggio prende in esame uno di questi tracciati, la via Parma-Lucca, l’inizio della sua storia e la sua evoluzione dopo la caduta dell’Impero, quando sorprendentemente esso manterrà un ruolo strategico fondamentale attraverso assetti geopolitici completamente diversi dai Longobardi, ai Canossa, al Ducato Estense fino ad arrivare ai giorni nostri.
È composto dallo studio di topografia storica di Nicola Cassone, che definisce il tracciato della via romana, dalla lettura di Chiara Dazzi dell’impatto che essa ha avuto sulla storia e sulla cultura del territorio che attraversa, e dal contributo di Francesco Garbasi e Filippo Fontana sulla città romana di Luceria.
Il merito di questo focus sulla Parma-Lucca è soprattutto quello di “scoprire” un Appennino nuovo. Luogo ricco di storia, dove lungo un tracciato antichissimo si dipana-no secoli di relazioni, fino a formare quello che è davvero un caleidoscopio di segni, storie, paesaggi.
Non a caso è oggi un Parco Nazionale, che UNESCO ha riconosciuto come Riserva MAB
(Uomo e Biosfera). Non più una terra dalla pallida identità storica, bensì un antico, nodale territorio di passaggio per genti, merci e culture.
La ricostruzione del tracciato romano della Parma-Lucca e della sua portata storica ci offre uno sguardo nuovo sulla identità storica dell’Appennino come terra di passaggio e di scambi per le merci e per i popoli.
«L’arrivo dei Romani e delle loro strade nel territorio appenninico è come la discesa di un meteorite: innesca trasformazioni immani. Il sistema viario che si viene a creare tra via Emilia, Parma-Lucca e Parma-Luni è un gigantesco crocevia, che porta un territorio poco esteso ad essere al centro dell’Europa del suo tempo».
La storia di Roma in Appennino comincia agli inizi del II secolo a.C., quando i romani arrivano in Pianura Padana e nel corso di circa un decennio fondano Lucca, il Porto di Luni e tre assi viari che li collegano tra loro e con Parma, attraversandolo.
I Romani vedono un territorio difficile, povero e ostile ma ne colgono immediatamente l’immenso valore strategico; lo trasformano in una terra di passaggio, cambiandone per sempre civiltà e cultura.
La storia dei tracciati transappenninici romani, che hanno in Parma, Luni, Lucca i nodi principali, mette in evidenza un contesto articolato e complesso: uno sguardo d’insieme a queste connessioni e la rilettura della storia dei territori che attraversano apre una prospettiva nuova, in cui la capacità del mondo romano di lasciare tracce quasi “eterne” sui territori che coinvolge appare in tutta la sua – abbagliante – potenza.
Questo breve saggio prende in esame uno di questi tracciati, la via Parma-Lucca, l’inizio della sua storia e la sua evoluzione dopo la caduta dell’Impero, quando sorprendentemente esso manterrà un ruolo strategico fondamentale attraverso assetti geopolitici completamente diversi dai Longobardi, ai Canossa, al Ducato Estense fino ad arrivare ai giorni nostri.
È composto dallo studio di topografia storica di Nicola Cassone, che definisce il tracciato della via romana, dalla lettura di Chiara Dazzi dell’impatto che essa ha avuto sulla storia e sulla cultura del territorio che attraversa, e dal contributo di Francesco Garbasi e Filippo Fontana sulla città romana di Luceria.
Il merito di questo focus sulla Parma-Lucca è soprattutto quello di “scoprire” un Appennino nuovo. Luogo ricco di storia, dove lungo un tracciato antichissimo si dipana-no secoli di relazioni, fino a formare quello che è davvero un caleidoscopio di segni, storie, paesaggi.
Non a caso è oggi un Parco Nazionale, che UNESCO ha riconosciuto come Riserva MAB
(Uomo e Biosfera). Non più una terra dalla pallida identità storica, bensì un antico, nodale territorio di passaggio per genti, merci e culture.
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