Il canto dell'Orinoco (Robin&sons)

Per i nativi è ‘el Cobra Grande’, l’Orinoco, il maestoso fiume amazzonico considerato per secoli da conquistadores, avventurieri e pirati la via d’accesso per l’Eldorado. Il fiume, nel suo alto corso, s’inoltra nell’inaccessibile territorio degli Indios Yanomami, che rifiutano ogni contatto con l’uomo bianco, protetti dal Governo venezuelano che ha dichiarato il loro habitat una “biosfera” in cui è permesso l’ingresso solo a spedizioni scientifiche dotate di un lasciapassare, rilasciato molto raramente. Una piccola troupe di documentaristi italiani, sfruttando amicizie locali, riesce ad aggirare i divieti e s’inoltra nel territorio proibito per documentare l’attività distruttrice dei garimpeiros, i cercatori d’oro provenienti illegalmente dal territorio brasiliano, che devastano l’ambiente e contaminano i nativi con malattie come vaiolo, tubercolosi e sifilide. Ma gli Yanomami, trent’anni prima, hanno rapito una suora italiana e la piccola troupe va incontro a una realtà del tutto inaspettata che incredibilmente si riallaccia a un passato che ci appartiene, riferito alla città di Trieste e alla sua particolare situazione negli anni della guerra e del primo Dopoguerra.

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