Edipo re

Sofocle (496 a.c. - 406 a.c.) fu forse, tra i grandi tragici, il più amato dal suo pubblico. Ebbe subito grande successo e lo conservò anche dopo l'affermarsi del giovane Euripide. Nacque da ricca famiglia e ricevette un'educazione raffinata; fu musicista e attore prima che poeta. Partecipò attivamente alla vita pubblica di Atene, con cariche importanti. Seguace di Pericle, fu due volte stratego e fu eletto nel collegio straordinario dei sei magistrati che resse la città dopo il disastro di Sicilia (413 a.C); nel 411 fu tra i chiamati a stabilire una nuova costituzione. Ebbe anche incarichi di natura religiosa.
Tragedia del potere, perché cronaca della destituzione d'un capo, tragedia della politica, perché analisi del conflitto tra poteri, l'Edipo re è un'opera teatrale che recide definitivamente i suoi legami con tutte le illusioni della tradizione per farsi opera di denuncia: sono i sussurri e le grida di una comunità che divora sé stessa, sotto un cielo senza dèi, su una terra maledetta.

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