Due volti particolari dell'ateismo italiano contemporaneo: Giulio Giorello e Massimo Cacciari (2000-2015)

CIRINEI Claudio. Due volti particolari dell’ateismo italiano contemporaneo: Giulio Giorello e Massimo Cacciari (2000 - 2015).
Si tratta dell'estratto di una tesi di dottorato in filosofia, difesa, nel 2018, presso l'Università Pontificia Salesiana di Roma. Tale opera è presente e consultabile presso le principali biblioteche italiane ed è al primo posto per rilevanza nel sistema bibliotecario nazionale relativamente alla parola chiave "ateismo italiano contemporaneo" ed al terzo posto relativamente alla parola chiave "ateismo italiano".
L'originalità di questa ricerca consiste nel fatto che finora sembra che nessun ricercatore abbia tentato di confrontarsi con Giulio Giorello e con Massimo Cacciari, confrontandoli tra loro, sul terreno della esposizione del loro pensiero non credente. Questo studio tende proprio ad analizzare e criticare il pensiero filosofico ateo di questi due autori; essendo essi tuttora viventi la riflessione si è concentrata, soprattutto, su un periodo specifico della loro produzione filosofica (dal 2000 al 2015).
La metodologia del lavoro è di tipo filosofico ed analitico-critico; esso consiste in un’esposizione scritta relativa agli autori e agli argomenti trattati, organizzata in modo razionale e rigoroso, secondo un pensiero omogeneo.
In Italia le posizioni di Giulio Giorello e di Massimo Cacciari, rappresentano, almeno a livello culturale, una sfida alla cultura cattolica. In particolare, l’ateismo di Giorello vorrebbe far considerare la religione come una sorta di retaggio del passato dai tratti oscuri e perfino tendenzialmente pericolosi, mentre questo è tutto da dimostrare.
Oggi si rende quanto mai necessario un confronto serrato con quelle concezioni filosofiche che mettono in discussione il fatto che la religione abbia un valore per l’uomo postmoderno, con particolare riferimento al cristianesimo ed al cattolicesimo.
Il capitolo su Giorello offre un quadro generale per poi classificare le varie forme ed espressioni di ateismo ed infine esaminare la realtà del cosiddetto “nuovo ateismo” oggi, soprattutto in Italia.In questo capitolo si fa riferimento al contesto in cui opera il filosofo ed agli autori a cui, principalmente, si riferisce; pertanto verrà presentata la sua filosofia in generale, per poi concentrarsi sulla concezione atea di questo autore; infine verrà analizzato il suo rapporto con il cristianesimo e soprattutto con il cattolicesimo.
Giorello fa riferimento alla filosofia di Russell, di Stuart Mill e di Popper. Egli presenta la fede come necessariamente contrastante con la scienza, la libertà, la tolleranza.
Tra l'altro, secondo lui, col gesto simbolico di doversi inginocchiare alla divinità, l'uomo rinuncia alla propria autonomia di giudizio. Si presenterà dunque in dettaglio la produzione di Giorello facendo riferimento anche al dialogo intrattenuto con il cardinale Martini.
La filosofia di Cacciari si pone il problema dell’Inizio in termini di Libertà ed infinite possibilità, al punto da mettere in discussione la validità del concetto stesso di inizio, di esistenza e di contraddizione, poiché l’Inizio include tutte le possibilità, inclusa quella del non essere. La filosofia di Cacciari in questo senso concepisce la dialettica con caratteristiche diverse rispetto a quella elaborata da Hegel; il filosofo veneziano la pensa in termini di contraddizioni che non si risolvono in una sintesi, ma che permangono coesistendo e tramite cui si esprimono: un concetto di libertà come ricerca, nonché una filosofia a-tea, cioè senza pretese di essere portatrice di Verità (teologiche). Alla luce di questi elementi sorge la questione dell’approccio alle "verità" del cristianesimo e l’interesse al dialogo con vari pensatori ecclesiastici e di area cattolica.
Questo scritto non può certo esaurire un tema ampio come quello che ruota intorno al pensiero non credente in Italia, ma ne offre una conoscenza di importanza fondamentale.


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