Le profezie di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti (Il genio Vol. 13)
- Autore
- Massimo Ravecca
- Editore
- Ravecca Massimo
- Pubblicazione
- 04/03/2019
- Categorie
Per Monsignor Luigi Giussani (1922-2005), fondatore del movimento ecclesiale cattolico Comunione e Liberazione, ogni grande genio è un profeta, al genio è associata la profezia.
Per Walter Benjamin (1892-1940), ebreo, naturalizzato tedesco, filosofo, scrittore eclettico, si occupò di epistemologia, estetica, sociologia, mistica ebraica. Ogni grande opera d’arte contiene almeno una profezia.
La storia dell’arte è una storia di profezie. Il compito più importante della storia dell’arte è quello di decifrare le profezie contenute nelle grandi opere del passato.
Dando credito alle affermazioni di Friedrich Schlegel, Walter Benjamin e Luigi Giussani, analizziamo le principali opere di Leonardo e Michelangelo cercando le profezie contenute. Che riguardano sia la Passione di Gesù, sia il suo ritorno ultimo alla fine dei tempi. Leonardo e Michelangelo nelle loro opere hanno prevalentemente trattato temi religiosi, specialmente Michelangelo, che lavorò per sette diversi papi. Ma come vedremo anche una delle opere più famose di Leonardo ha inaspettatamente un contenuto religioso. Inizieremo con i lavori di Michelangelo nella Cappella Sistina, riguardo il sovrapporsi alla Passione del Signore ad un carnevale ebraico e in parte romano. Poi analizzeremo la Sindone di Torino paragonandola ad elementi contenute nelle opere artistiche di Leonardo, infine faremo un salto alla fine dei tempi mediante sempre i lavori di Michelangelo nella Cappella Sistina e con Leonardo tramite il quadro della Gioconda. La Gioconda è la profezia di un ultima Madonna che apparirà in tempi ultimi. Leonardo si rivelerà più un profeta con lo sguardo rivolto al futuro, mentre Michelangelo rivolto al passato. Come poi Leonardo e Michelangelo abbiano avuto le idee, che hanno inserito nei loro capolavori artistici, e che noi iniziamo a rivelare, rimane un mistero.
Molto del presente lavoro deriva da analogie iconografiche tra differenti opere, e soprattutto da volti identici di personaggi diversi in differenti opere. Tale è la potenza del genio di Leonardo e Michelangelo che la medesima immagine, come vedremo, getta luce sia su un passato ben determinato temporalmente, sia su un futuro, in cui tempi sono parzialmente indeterminati.
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