La figlia di Iorio: Tragedia in tre atti

La figlia di Iorio segna un punto d'approdo nella produzione teatrale dannunziana. Il poeta riscopre l'Abruzzo pastorale selvaggio, in cui ambienta simbolicamente una storia di matrice decadente e superomista. La famiglia di Lazaro di Roio del Sangro sta preparando le nozze del figlio Aligi. L'atmosfera è gaia ma Aligi pare comunque turbato da strane sensazioni e presagi. Mentre la cerimonia nuziale procede, irrompe nella casa Mila di Codro - la figlia di Iorio, un mago - per cercarvi rifugio, inseguita da un gruppo di mietitori ubriachi. Aligi è stregato dalla donna e va a convivere assieme a lei in una caverna pastorale. Benché la loro unione non sia peccaminosa, gli eventi precipitano rapidamente sino al tragico finale.

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