La prima punta (Storie)

«Sono stata la supercampionessa di uno sport superminimizzato e che tuttora non riesce a costruire una prospettiva per le tante atlete che lo praticano, nonostante le esperienze dall’estero ci raccontino di grandi potenzialità: lo sport può cambiare la vita e ora, nel nostro paese, è arrivato il tempo del calcio femminile».La voce di una donna si alza all’interno del tempio laico del calcio, costruito a uso esclusivo di soli uomini. La voce è quella di Carolina Morace che, ripercorrendo le tappe della sua carriera, mette a nudo i preconcetti della nostra società e dello sport in particolare. Preconcetti che diventano inaccettabili discriminazioni, a partire dall’esclusione dal professionismo sportivo delle atlete italiane di qualsiasi disciplina.Se il paragone con i campionati di calcio femminile all’estero rischia di essere impietoso, per questo sport si apre ora una grande finestra di possibilità con il ritorno della nazionale femminile italiana ai campionati mondiali del 2019, e con l’ingresso sulla scena dei principali club italiani. Carolina Morace ci guida così in un viaggio tra campo da calcio e società.

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