Mortali immortali: I tesori del Sichuan nell'antica Cina - The treasures of Sichuan in ancient China
- Autore
- Luca Bergamo
- Editore
- Gangemi Editore
- Pubblicazione
- 19/05/2019
- Categorie
Catalogo della mostra aperta a Roma presso i Mercati di Traiano dal 26 marzo al 18 ottobre 2019
Catalogue of Exhibition opened in Rome at the Trajan's Market from March 26th to October 18th 2019
Con forti effetti scenografici potenziati dal contesto monumentale dei Mercati di Traiano, si presenta la mostra che vuole far conoscere al pubblico occidentale la civiltà del popolo Shu attraverso l'esposizione di 145 reperti provenienti dalle maggiori istituzioni museali della Provincia del Sichuan. Allestita fino all'11 marzo 2019 a Napoli, la mostra ha messo in scena 145 opere mai presentate in Europa in una rassegna così estesa ed ora aggiunge, come omaggio alla Roma Imperiale, 15 nuovi oggetti cultuali, tra i quali si distinguono tre bellissime maschere in bronzo.
Non è solo il numero delle opere a colpire lo spettatore, ma il loro valore artistico e l'antica storia che raccontano. Esse sono infatti costituite dagli eccezionali ritrovamenti venuti alla luce nel corso di indagini archeologiche condotte a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso nella provincia del Sichuan, in particolare nei siti di Sanxingdui e Jinsha e nei cimiteri di Qinqbaijiang Shuangyan e Xindu Majia. Gli oggetti, appositamente selezionati dai curatori cinesi, coprono un lungo periodo di tempo, andando dal 1600 a.C. (epoca Shang) al 220 d.C. (epoca Han), ovvero fino alla scomparsa della cultura Shu. Essi indicano come la cultura Shu sia stata permeata da profonda religiosità, esprimendo un mondo nel quale gli uomini vivevano in armonia con le divinità e la natura, interrotto dalla conquista e trasformato dalla “consapevolezza della natura umana”.
With strong, spectacular effects enhanced by the monumental context of Trajan's Market, the exhibition aims to introduce the western public to the civilization of the Shu people through the display of 145 artifacts from the major museums of the Sichuan Province. Installed until March 11th, 2019 in Naples, the exhibition presents 130 works to the western world - works that had never left China - within an extensive exhibition that now adds 15 new cultural objects as a tribute to Imperial Rome, including two beautiful masks and a bronze sculpture.
It is not only the number of works that is striking, but their artistic value and the ancient story they tell, as well. They are, in fact, constituted by the exceptional findings discovered during archaeological investigations conducted since the 1980s in the Sichuan province, in particular, at the Sanxingdui and Jinsha sites and in the cemeteries of Qinqbaijiang Shuangyan and Xindu Majia. The objects, specially selected by Chinese curators, cover a vast period of time, from 1,600 BC (Shang Period) to 220 AD (Han Period), that is, until the disappearance of the Shu culture. They prove that the Shu culture was permeated by a profound religious cult, demonstrating a world where men lived in harmony with divinities and nature, interrupted by a conquest and transformed by the “awareness of human nature”.
Catalogue of Exhibition opened in Rome at the Trajan's Market from March 26th to October 18th 2019
Con forti effetti scenografici potenziati dal contesto monumentale dei Mercati di Traiano, si presenta la mostra che vuole far conoscere al pubblico occidentale la civiltà del popolo Shu attraverso l'esposizione di 145 reperti provenienti dalle maggiori istituzioni museali della Provincia del Sichuan. Allestita fino all'11 marzo 2019 a Napoli, la mostra ha messo in scena 145 opere mai presentate in Europa in una rassegna così estesa ed ora aggiunge, come omaggio alla Roma Imperiale, 15 nuovi oggetti cultuali, tra i quali si distinguono tre bellissime maschere in bronzo.
Non è solo il numero delle opere a colpire lo spettatore, ma il loro valore artistico e l'antica storia che raccontano. Esse sono infatti costituite dagli eccezionali ritrovamenti venuti alla luce nel corso di indagini archeologiche condotte a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso nella provincia del Sichuan, in particolare nei siti di Sanxingdui e Jinsha e nei cimiteri di Qinqbaijiang Shuangyan e Xindu Majia. Gli oggetti, appositamente selezionati dai curatori cinesi, coprono un lungo periodo di tempo, andando dal 1600 a.C. (epoca Shang) al 220 d.C. (epoca Han), ovvero fino alla scomparsa della cultura Shu. Essi indicano come la cultura Shu sia stata permeata da profonda religiosità, esprimendo un mondo nel quale gli uomini vivevano in armonia con le divinità e la natura, interrotto dalla conquista e trasformato dalla “consapevolezza della natura umana”.
With strong, spectacular effects enhanced by the monumental context of Trajan's Market, the exhibition aims to introduce the western public to the civilization of the Shu people through the display of 145 artifacts from the major museums of the Sichuan Province. Installed until March 11th, 2019 in Naples, the exhibition presents 130 works to the western world - works that had never left China - within an extensive exhibition that now adds 15 new cultural objects as a tribute to Imperial Rome, including two beautiful masks and a bronze sculpture.
It is not only the number of works that is striking, but their artistic value and the ancient story they tell, as well. They are, in fact, constituted by the exceptional findings discovered during archaeological investigations conducted since the 1980s in the Sichuan province, in particular, at the Sanxingdui and Jinsha sites and in the cemeteries of Qinqbaijiang Shuangyan and Xindu Majia. The objects, specially selected by Chinese curators, cover a vast period of time, from 1,600 BC (Shang Period) to 220 AD (Han Period), that is, until the disappearance of the Shu culture. They prove that the Shu culture was permeated by a profound religious cult, demonstrating a world where men lived in harmony with divinities and nature, interrupted by a conquest and transformed by the “awareness of human nature”.
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