Protagonisti dell'Umanesimo e del Rinascimento

L'Umanesimo e il Rinascimento sono stati lo svolgimento culturale più elevato di uno stile di vita nato 400-500 anni prima. Sono stati un'espressione di una civiltà borghese che verrà ereditata da altri Paesi europei, i quali, grazie alle battaglie compiute per l'unificazione nazionale, la svilupperanno in senso capitalistico vero e proprio, determinando, per un altro mezzo millennio, ciò che oggi è il mondo intero: un gigantesco mercato dominato dalla proprietà privata dei mezzi produttivi.
Le figure individuali, per quanto emblematiche possano essere, costituiscono soltanto una esemplificazione di un processo storico di ben più vasta portata, che ancora attende un definitivo e faticoso superamento, come sempre succede quando si ha a che fare con la storia delle civiltà del genere umano.
E per “figure individuali” si sono volute intendere non solo i politici e i filosofi, ma anche gli artisti, poiché l'Umanesimo e il Rinascimento italiano ha avuto questo di peculiare: fare cultura con qualunque forma espressiva, senza creare gerarchie di sorta. L'intellettuale umanista o rinascimentale si concepiva a tutto tondo, nel senso che doveva essere in grado di affrontare, di cimentarsi in qualunque forma espressiva. Il maggiore di tutti fu Leonardo da Vinci, che però qui non è stato trattato.
Si è preferito invece concludere questo libro col Caravaggio, che rappresenta, a un tempo, la grandezza e la miseria degli intellettuali umanisti e rinascimentali, grandi in tutto, meno che nella capacità politica di realizzare l'unificazione nazionale.

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