MULIERI MICHELE di INNOCENZO: (Edizione Integrale) ("Nei Luoghi di Godot" - MULIERI MICHELE di INNOCENZO - Libro XV°, Tomo I°-III° Vol. 15)

Nota Editoriale(Copyright © giugno 2019 Letterature Indipendenti)Il testo, che è qui presentato dalle edizioni Letterature Indipendenti come prima pubblicazione della collana “Nei Luoghi di Godot”, dedicata al teatro, è elaborato in una lingua che non esiste: «È stata la principale questione che mi sono posto prima di mettermi a scrivere: “Mo come lo faccio parlare questo?”» ci riferisce l’autore; ovvero ci troviamo di fronte a una sorta di esperanto nato tra il dialetto e l'italiano – un dialetto meridionale, si intende – che, nelle intenzioni del drammaturgo, avrebbe creato un linguaggio (più che una lingua) comprensibile da Bolzano a Lampedusa. Trattasi di un monologo in chiave di commedia e la pièce trae spunto da un vecchio libro di Rocco Scotellaro (1923 – 1953), "Contadini del Sud"; e, più precisamente, dal ritratto di Michele Mulieri (1904 – 1991 c.), una sorta di anarchico ai tempi di Mussolini, e oltre, soggetto che qui è però completamente ripensato e riscritto. In realtà, come unici sopravvissuti alla elaborazione drammaturgica, nel testo ritroviamo nomi e fatti delle vicende del Mulieri – come riportate dallo stesso pittoresco personaggio e sapientemente antologizzato dal grande poeta lucano, ahinoi venuto a mancare proprio nel momento aureo della sua vita letteraria – unitamente ad altri nomi e fatti estranei al testo riportato da Scotellaro nel suo preziosissimo lavoro. Tutto ciò fa da pretesto alla formazione di un racconto critico della storia politica italiana del novecento: “Nel mio Mulieri non è rimasto nulla del personaggio originale. Ho preso gli abiti sudati e ingialliti di Michele e li ho indossati prendendone l’odore, parlando le mie parole”, ci riferisce ancora l’autore.Nel primo tomo troviamo la drammaturgia originale. Nel secondo tomo (strumenti uno) troviamo un vocabolario, abbastanza semplice e inerente al testo originale: c'è anche una cartina molto elementare e leggendo il tomo primo se ne capirà l’utilizzo. Nel terzo tomo (strumenti due) troviamo le sole battute della drammaturgia originale tradotte in un italiano volutamente “impoverito” per una maggiore aderenza al testo originale. Nel primo tomo troviamo anche delle note di regia e altre indicazioni utili alla produzione e alla messa in scena del monologo.L’autore, sempre considerando l’opera come unico elaborato, in ultima analisi, ha pensato di offrirla anche in “Edizione Integrale” (in unico volume) lasciando al lettore la scelta del formato di pubblicazione desiderato. «Per quanto mi riguarda, lo considero un testamento politico (il mio, s'intende)», precisa ancora il drammaturgo italiano, nato a Teramo nel 1973 e che qui troviamo nella sua primissima pubblicazione, anche se proviene da un percorso di ricerca letteraria ultraventennale che lo ha visto impegnato su tutto il “campo coltivato” delle lettere.L’intera opera di Massimo Ridolfi, quella già licenziata dall’autore e quanto produrrà di nuovo con i sui scritti, nel tempo, troverà unica e definitiva sede presso questo progetto e in questa specifica forma editoriale che è interamente dedicata allo scrittore abruzzese, e nell’ordine in cui lo stesso intenderà proporre le proprie pubblicazioni.Tutte le pubblicazioni saranno distribuite e vendute in esclusiva da Amazon su tutto il mercato mondiale, ma anche dalle librerie indipendenti che le richiederanno attraverso il nostro contatto dedicato letteratureindipendenti2019@gmail.com, cui verrà riservato uno speciale sconto promozionale sempre attraverso la piattaforma Amazon e senza alcun obbligo minimo di volumi acquistati per accedere all’offerta, come da espressa volontà dell’autore.Letterature Indipendenti

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