OPERETTE IMMORALI: Salotto semiserio tra il sacro e il profano

Lindo Arduini : OPERETTE IMMORALI
Abstract
Il lavoro vuole essere uno stimolo alla riflessione e all’uso del pensiero critico in un’epoca ove l’uomo sembra aver perso qualsiasi punto di riferimento in ragione della sua esistenza e del suo essere nel mondo. La tematica, di natura letterario-filosofica, si articola in forma dialogica allorché personaggi strani, immaginari, e per certi versi surreali, si trovano a discutere in modo più o meno casuale circa la condizione dell’uomo contemporaneo, della sua collocazione e della sua destinazione, ove ogni riferimento spazio-temporale viene annullato in nome di una speculazione fine a se stessa. La scelta del dialogo è stata fatta in funzione comunicativa: il contraddittorio rappresenta un modo molto più efficace e coinvolgente rispetto alla prosa convenzionale e stimola l’interesse quasi che sia un fatto del tutto naturale trovarsi nella scena in questione.
Il percorso prende in esame le teorie di alcuni pensatori di diverse epoche che fungono da filtro nell’esporre e nell’interpretare situazioni del vissuto contemporaneo, talmente attuali da ritenere un dettaglio trascurabile i secoli che ci separano da essi.
Sembra che il vissuto abbia preso un cammino illogico, perdendo di vista la stella polare che da sempre ha tracciato l’itinerario dell’esistenza. Certo, pensare vuol dire vivere male, spesso significa trovarsi soli, tuttavia nel disagio che si percepisce riflettendo sull’esistenza, la sensazione è quella di essere vivi, cercando per quanto possibile di sfuggire alla malattia del gregge, peculiarità inalienabile e, per certi versi, irreversibile nella società moderna.
Il titolo vuole ovviamente essere un tributo a Leopardi, personaggio unico nel mondo della letteratura e della filosofia che più di ogni altro ha saputo dare una rappresentazione antropologica dell’uomo attraverso le “Operette morali”, in una dimensione mitica ove l’uomo è costretto sottomettersi alle vicende dell’esistenza proprio perché entità pensante.
Dunque, riflessione ed esercizio critico del pensiero sono le spinte che animano questo lavoro, nella consapevolezza che non si vuole insegnare niente a nessuno, ma dotare ciascuno di un piccolo strumento che possa rappresentare un aiuto nella formazione della coscienza, della personalità (nel libro è definita identità) e cercare di ritrovare, per quanto possibile, la ragion d’essere.
Galilei aveva ragione nel formulare la teoria eliocentrica ? Forse no. Lo Stato è veramente una libera associazione tra cittadini ? Quando andiamo a chiedere la carta d’identità all’ufficio anagrafe, siamo certi di sapere il nostro nome ? Siamo certi che i più grandi luminari della scienza, dell’economia, dalla filosofia, siano i depositari della verità ? Le categorie morali del nostro tempo sono da considerarsi universali ? Oppure ogni epoca ha avuto una propria identità e un proprio stile di vita che rendono inapplicabile la nostra etica ? E’ su queste domande e su altro ancora che si articola il libro “Operette immorali”, affinché ognuno, facendo leva sulla propria coscienza, possa rendersi conto che, in tutta probabilità, la realtà non è quella che siamo abituati a vedere.

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