Roma e le invasioni barbariche (Temi e Questioni Vol. 303)
- Autore
- Giancarlo Ugazio
- Editore
- L'Occhio di Horus APS
- Pubblicazione
- 26/08/2019
- Categorie
L’innata curiosità dell’autore, innescata dalla visione di un programma televisivo che illustrava l’abilità di guerriero, con una ferocia senza pari, di Attila, re degli Unni, lo ha portato a consultare l’ampia messe d’informazioni pubblicate da Wikipedia sulle caratteristiche etniche, demografiche, artistiche, politiche di quei popoli che, con le loro scorrerie, avevano spento e poi estinto lo splendore dell’impero romano. Proprio questa ricchezza ha suggerito al nostro l’utilità di ordinare le informazioni e l’opportunità di redigere una semplice nota in cui, non dimentico della propria esperienza di medico e di scienzato, ha tentato di amalgamare i fatti storici con le condizioni biomediche; operazione questa che potrebbe esser utile nel creare e nell’incrementare la consapevolezza dei rischi dell’inquinamento dell’ambiente, unico mezzo efficace per conservare la salute ambientale (the environmental health).
Quella che nelle intenzioni dell’autore doveva essere una “semplice nota” è stata successivamente ampliata dall’editore con l’inserimento di note a piè pagina, di cartine storico-geografiche e di una corposa appendice che riconfigura l’immagine tradizionale delle invasioni barbariche, con i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, in una prospettiva più aderente alla grande complessità propria del periodo storico in cui si sono verificate. Vengono così ad essere ricalcati i percorsi attraverso i quali si è andata costruendo la civiltà europea nel Primo Millennio attraverso il confronto con problemi di migrazioni, di inclusioni e di integrazioni ben presenti anche nell’attuale scorcio del Terzo Millennio.
Quella che nelle intenzioni dell’autore doveva essere una “semplice nota” è stata successivamente ampliata dall’editore con l’inserimento di note a piè pagina, di cartine storico-geografiche e di una corposa appendice che riconfigura l’immagine tradizionale delle invasioni barbariche, con i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, in una prospettiva più aderente alla grande complessità propria del periodo storico in cui si sono verificate. Vengono così ad essere ricalcati i percorsi attraverso i quali si è andata costruendo la civiltà europea nel Primo Millennio attraverso il confronto con problemi di migrazioni, di inclusioni e di integrazioni ben presenti anche nell’attuale scorcio del Terzo Millennio.
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