Roma e le invasioni barbariche (Temi e Questioni Vol. 303)

L’innata curiosità dell’autore, innescata dalla visione di un programma televisivo che illustrava l’abilità di guerriero, con una ferocia senza pari, di Attila, re degli Unni, lo ha portato a consultare l’ampia messe d’informazioni pubblicate da Wikipedia sulle caratteristiche etniche, demografiche, artistiche, politiche di quei popoli che, con le loro scorrerie, avevano spento e poi estinto lo splendore dell’impero romano. Proprio questa ricchezza ha suggerito al nostro l’utilità di ordinare le informazioni e l’opportunità di redigere una semplice nota in cui, non dimentico della propria esperienza di medico e di scienzato, ha tentato di amalgamare i fatti storici con le condizioni biomediche; operazione questa che potrebbe esser utile nel creare e nell’incrementare la consapevolezza dei rischi dell’inquinamento dell’ambiente, unico mezzo efficace per conservare la salute ambientale (the environmental health).
Quella che nelle intenzioni dell’autore doveva essere una “semplice nota” è stata successivamente ampliata dall’editore con l’inserimento di note a piè pagina, di cartine storico-geografiche e di una corposa appendice che riconfigura l’immagine tradizionale delle invasioni barbariche, con i buoni da una parte e i cattivi dall'altra, in una prospettiva più aderente alla grande complessità propria del periodo storico in cui si sono verificate. Vengono così ad essere ricalcati i percorsi attraverso i quali si è andata costruendo la civiltà europea nel Primo Millennio attraverso il confronto con problemi di migrazioni, di inclusioni e di integrazioni ben presenti anche nell’attuale scorcio del Terzo Millennio.

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