Al-amal: Nei campi greci con i profughi siriani
- Autore
- Anna Clementi
- Editore
- Infinito edizioni
- Pubblicazione
- 09/09/2019
- Categorie
Abu Ahmad, Samir, Umm Ibrahim e Mohannad, in fuga dalla guerra siriana, si sono conosciuti nel campo profughi di Moria, nell’isola greca di Lesbo, dove, con forza, ironia, fatica e umiliazioni, condividono l’obbligata quotidianità del campo in un intreccio di attesa e di disillusione. Oltre che di speranza, al-amal in arabo, come il titolo di questo libro.
Attraverso la loro vicenda, dalla Siria distrutta dalla guerra all’Europa che respinge chi le chiede aiuto, il libro descrive la vita di tutti i giorni nei campi profughi della Grecia e ripercorre i principali cambiamenti in materia d’immigrazione avvenuti lungo la rotta balcanica dal 2015 a oggi.
“Si sentiva preso un giro dai suoi stessi sogni come se fossero stati costruiti su mondi inesistenti creati da altri a cui lui aveva dato credito. Ma quali erano i suoi desideri più profondi? Poteva continuare ad averne in un posto come Moria? O quel campo decretava la fine dell’immaginazione umana?”.
“Questo libro è un mosaico di storie vere intessute con cura generosa e attenta, che guardato dalla giusta distanza rivela, nel suo disegno complessivo, un affresco della Storia che verrà raccontata del secondo decennio degli anni Duemila”. (Alessandra Sciurba)
“Il messaggio forte è farsi carico di essere sponde, per chi viaggia via terra, via aria o via mare, di non smettere mai di preoccuparsene, a maggior ragione in un quadro politico e sociale sempre più tendente all’esclusione e all’indifferenza. Perché nessuno rimanga solo”. (Diego Saccora)
Attraverso la loro vicenda, dalla Siria distrutta dalla guerra all’Europa che respinge chi le chiede aiuto, il libro descrive la vita di tutti i giorni nei campi profughi della Grecia e ripercorre i principali cambiamenti in materia d’immigrazione avvenuti lungo la rotta balcanica dal 2015 a oggi.
“Si sentiva preso un giro dai suoi stessi sogni come se fossero stati costruiti su mondi inesistenti creati da altri a cui lui aveva dato credito. Ma quali erano i suoi desideri più profondi? Poteva continuare ad averne in un posto come Moria? O quel campo decretava la fine dell’immaginazione umana?”.
“Questo libro è un mosaico di storie vere intessute con cura generosa e attenta, che guardato dalla giusta distanza rivela, nel suo disegno complessivo, un affresco della Storia che verrà raccontata del secondo decennio degli anni Duemila”. (Alessandra Sciurba)
“Il messaggio forte è farsi carico di essere sponde, per chi viaggia via terra, via aria o via mare, di non smettere mai di preoccuparsene, a maggior ragione in un quadro politico e sociale sempre più tendente all’esclusione e all’indifferenza. Perché nessuno rimanga solo”. (Diego Saccora)
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