IL MIO AMICO VINCENT - Dichiarazione postuma di amicizia a Vincent Van Gogh

Numerosi biografi del pittore si sono comportati nei suoi confronti da sanguisughe e hanno tentato di circoscrivere la sua vita vera e complessa all’interno di un racconto di comodo che procede dalla nascita alla morte rendendo entrambe equivoche, togliendo loro la sostanza densa e originale dell’individualità unica ed irripetibile, facendone un precotto di luoghi comuni in modo da evitare il più possibile il confronto con un’opera rimasta l’espressione definitiva di una vita troppo reale ed inequivocabile. Ed è davvero tragico il fatto che questa falsificazione viene eseguita solamente allo scopo di impressionare i lettori per implementare le vendite degli innumerevoli libri scritti su Vincent. Per quanto mi riguarda, non intendo aggiungere una riga a codesta logica deprimente, poiché non intendo parlare del pittore Van Gogh e del suo ruolo all’interno della storia dell’arte. Pur ammirandone la personalità umana ed artistica, mi rifiuto di parlare di Vincent come farebbe un biografo di mestiere, o di sezionarne l’anima per fini editoriali o d’altro genere. Il mio intento è quello di dare voce al bisogno appassionato di parlare di un amico morto. Il sentimento di amicizia che provo nei confronti di Vincent Pur essendo virtuale, è, per me, più concreto di quello che ho provato per tante amicizie che mi sono state fisicamente vicine, poiché è stato alimentato da un’affinità di carattere, da idee, da modalità espressive, da sensibilità d’animo, da una condivisione di destino umano, da interrogativi aperti al mistero della vita e della trascendenza senza luogo e senza nomi.Nel condividere gli avvenimenti della sua vita, così vera, ricca, contraddittoria, commovente, complicata, sgradevole, appassionante, come lo sono le vite di tutti in tutte le epoche, ho avuto bisogno di scrivere le pagine che seguono per affetto, per affinità, per comprensione, per solidarietà, per puro bisogno di amore verso un amico carissimo che mi ha fatto commuovere, piangere, sorridere, comprendere; che ha aiutato il mio cuore ad aprirsi completamente alla vita e al suo mistero. Le ho scritte con gioia, per riconoscenza verso un’esistenza e un’interiorità, quelle di Vincent, che hanno scavato sentimenti profondi ed unici facendone scaturire verità incontaminate.

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