ENIGMA: LA VERGINE DELLE ROCCE E LE SUE SORELLE

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ENIGMA: LA VERGINE DELLE ROCCE E LE SUE SORELLE
Autore
MAURIZIO CHELLI
Pubblicazione
31/12/2019
Categorie
La Vergine delle rocce è uno dei dipinti di Leonardo più misteriosi, carico di significati nascosti, una sorta di rebus che si presta a diverse soluzioni ma che può anche sembrare irrisolvibile e cercare di decifrare questa opera è come lanciare una trottola per vedere dove va a finire. Perché l’artista ha ambientato la scena in un fondale che ricorda una grotta? Perché nel paesaggio che si intravede da questo fondale spiccano delle rocce che richiamano chiaramente dei riferimenti numerici? Perché i gesti delle mani sembrano evocare altri riferimenti numerici? Perché nel panneggio della Vergine in corrispondenza del ventre spicca il colore oro? Perché la prima versione dipinta venne rifiutata e Leonardo dipinse una seconda versione e anche una terza? Tutte queste domande e anche delle altre saranno il leit motiv della trattazione che partendo da quella che è l’interpretazione forse più tradizionale del dipinto approderà ad una lettura in chiave alchemica, che sarà anche un’occasione per dissertare sulle origine di questa scienza e sui sui protagonisti e anche su quelli che erano gli artisti che la praticavano. Non sappiamo se Leonardo praticasse l’alchimia ma di sicuro questa aveva destato il suo interesse come testimoniano i suoi scritti raccolti nel Codice Atlantico. Di sicuro l’artista l’artista amava nascondere messaggi e anche immagini nei suoi dipinti come testimonia l’opera che rappresenta S. Anna, la Vergine e il bambino, che nel manto della Vergine nasconde l’immagine di un rapace che con la coda sfiora le labbra di Gesù bambino, una immagine che portò Sigmund Freud a scrivere un trattato. Ma questa opera riaccende la pista alchemica, grazie all’interpretazione di Gustav Jung, che vede nelle protagoniste, che sembrano coetanee, due madri, simbolo di rinascita, che tradotto in linguaggio alchemico identifica la prima madre la natura che crea la materia, che poi si corrompe, e la seconda madre nell’alchimista che la fa rinascere riportandola al suo stato originario di materia incorrotta. La Vergine delle rocce fu una invenzione iconografica di grande successo come testimoniano le oltre trenta copie dell’opera e fu un modello di riferimento per nuove opere e chissà se i copisti si sono mai interrogati sui significati delle immagini che stavano copiando? Questo libro vuole essere un piccolo contributo per avvicinarsi ad un’opera carica di fascino e di mistero e ai pensieri nascosti che animavano la mente del suo creatore.

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