La svastica sul Tibet (I Romanzi Vol. 3)

Nel 1938 Hitler inviò una spedizione in Tibet, di cui si ignora lo scopo: si voleva carpire il segreto della magia buddhista o trovare preziosi alleati per l'imminente esplosione del conflitto mondiale? O soltanto scoprire le origini della razza ariana attraverso i suoi progenitori più puri? Questo libro è la vicenda romanzata del misterioso episodio, cui partecipa, nella fiction, Leonhard Mayer, orientalista, tormentato da vari dubbi sulla natura del nazismo e il suo ruolo di studioso. Cosa troveranno i membri della spedizione nel Paese delle Nevi? Forse un'arma invincibile, o un metodo per controllare l'animo umano e sondarlo fino in fondo? Essi dovranno confrontarsi con una cultura sconosciuta, di stile e valori differenti, dove il tumulto della civiltà occidentale si fa appena sentire, e gli echi sciamanici risuonano ancora. Una cultura che concepisce in altri toni la vita e la morte, la sessualità. All'inizio del romanzo, in un flash forward, le truppe alleate stanno per sconfiggere la Germania e Mayer è sul punto di suicidarsi: perché? Ha sordidi ricordi della spedizione? O forse rimpiange la tibetana di cui si è innamorato, che non ha accanto a Berlino? Un libro che fa luce su tanti tratti del nazismo magico legati all'Ordine Nero, la sezione iniziatica delle SS, e pone interrogativi cruciali sulla natura della conoscenza umana e sui suoi limiti, quando essa si presta ai fini del potere.

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