Petr Dar’jal’skij è un giovane poeta cresciuto nel mito della cultura occidentale ed europea; durante il soggiorno estivo in campagna viene a contatto con la primordiale cultura russa, ne viene affascinato e infine fagocitato. La vicenda si svolge nell’arco di pochi mesi estivi a inizio Novecento in un angolo della sterminata campagna russa. Petr si trasferisce a Gugolevo in occasione del fidanzamento con Katja Gugoleva, nipote della baronessa Todrabe-Graaben, esponente della morente nobiltà russa filo-occidentale. Il giovane, allevato con i classici della cultura europea e legato da amicizia al teosofo Schmidt, che affitta ogni anno una dača a Celebeevo, villaggio confinante di Gugolevo, viene però ammaliato dalla cultura russa, primordiale, spietata, impietosa come la natura selvaggia. Durante una funzione religiosa incontra lo sguardo di una donna, una certa Matrena, la lavorante di dubbia fama del falegname Kudejarov. Questo incontro risveglia in lui fantasmi sopiti, immagini di un passato ancestrale che tornano a fargli visita e chiamare la sua anima. Al suo ritorno alla tenuta dovrà dare spiegazioni alla baronessa e alla sua fidanzata per la lunga assenza, ma non ne avrà mai l’occasione, perché la fatale visita di un suo vecchio amico e uno schiaffo della vecchia baronessa gli forniranno l’occasione per fuggire verso l’agognato oriente. Sullo sfondo della narrazione si sentono i rumori delle rivolte contadine di inizio Novecento, a cui si intreccia la nascita di una setta religiosa, la setta dei colombi, che aspetta la nascita di un nuovo Spirito. Il capo di questa setta è proprio il falegname Kudejarov, che a insaputa di Petr, sta tramando una fitta ragnatela in cui il ragazzo rimarrà invischiato. Parte della setta sono anche Matrena, colei in cui si attende l’incarnazione dello Spirito proprio tramite Dar’jal’skij, una ricca signora di Lichov, Fekla Matveevna Eropegina, sostegno finanziario della confraternita, e altri spregiudicati personaggi come ad esempio Suchorukov, vera mente criminale dell’organizzazione...
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Astuta e pungente, l’ironia di Andrej Belyj stempera (nello stesso tempo forgiandolo e rendendolo indimenticabile) il dramma che pagina dopo pagina prende forma e che si riflette interamente nello smarrimento del poeta Darjalskij, fidanzato con una giovane di buonissima famiglia.
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