La lanterna e la spada: Il sovrano dei Qin (I Romanzi Vol. 2)

Il primo imperatore della Dinastia Qin fu un personaggio molto controverso: ancora oggi se ne compiangono i crimini ma se ne esalta anche la leadership, che ha portato alla Grande Muraglia e all’opera di unificazione dell’immenso territorio della Cina. Qinshi Huangdi voleva vivere in eterno, perciò coltivò le pratiche igieniche taoiste. Fu spregiudicato, spietato, ambizioso e innovatore, amante della cultura e della violenza. Governò con pugno di ferro, ispirandosi alle teorie della Scuola della Legge, e sottoponendo i suoi sudditi a punizioni severe, ma anche ricompensandoli, qualora realizzassero i loro progetti. Dire che la sua autorità gli diede alla testa è un eufemismo: egli pagò caro il prezzo del potere; in preda a grave paranoia, si vietava di dormire due volte nello stesso letto: di notte, con una mano reggeva la spada, con l’altra alzava una lanterna al minimo rumore. Eliminò i suoi oppositori, gli amici e i parenti, chiunque lo ostacolasse. Ma ignorava che i suoi nemici avevano mandato un sicario a sopprimerlo. E quello si accingeva al difficile compito, malgrado le guardie del corpo intorno a Qinshi…L’autore di questo romanzo, noto orientalista italiano con moltissime pubblicazioni sul pensiero e la cultura cinese, ne ripercorre la vicenda, cercando di far luce su una figura che resta enigmatica, la cui tomba è avvolta nel mistero. Un’opera che offre molti spunti sulla psicologia del leader.

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