Addio a tutto questo

Meno di cento chilometri in linea d'aria separavano le colline del Kent dalle Fiandre, e i corni della caccia alla volpe avevano un suono sinistro, contro il rombo dei bombardamenti a tappeto intorno a Ypres, o sulla Somme. Durante un attacco dell'artiglieria tedesca, il 20 luglio 1916, Robert Graves fu ferito così gravemente da comparire, in un primo momento, sulla lista dei caduti – con onore, beninteso – che il «Times» pubblicava ogni giorno. In realtà Graves tornò su un treno ospedale alla stazione di Wimbledon, e qualche tempo dopo si riprese dalle ferite, per quanto atroci: ma la notte sentiva esplodere granate intorno al letto, scambiava i passanti per amici perduti al fronte, e se sentiva partire una macchina, o sbattere una porta, si gettava a terra. E così, a poco a poco, quei cento chilometri scarsi fra il tè del pomeriggio e i cadaveri lasciati a decomporsi nella terra di nessuno diventarono, per Graves come per gli altri scampati al massacro, un abisso capace di inghiottire per sempre, in un orrore senza nome, il mondo di ieri. Che nel 1929, prima di lasciare un'Inghilterra in cui non avrebbe potuto più vivere, Graves ricostruì per un'ultima volta in questo libro – il più nitido, struggente e indimenticabile atto di commiato che le trincee d'Europa abbiano costretto un poeta a scrivere.

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Robert Graves

Io, Claudio

Io, Claudio di Robert Graves Corbaccio

Il libro che ha fondato la moderna fiction storica «Mi accingo a scrivere della mia vita; a partire dalla mia prima fanciullezza via via anno per anno fino a quella svolta fatale in cui, circa otto anni fa, mi trovai subitamente impelagato in una crisi che chiamerò 'aurea' e dalla quale non ho mai potuto districarmi.» Zio di Caligola, marito dell’infedele Messalina, padre adottivo e vittima ...

Il divo Claudio

Il divo Claudio di Robert Graves Corbaccio

Insieme a Io, Claudio , il libro che ha segnato l'inizio della moderna fiction storica Robert Graves in Io, Claudio aveva lasciato il protagonista sul trono imperiale, dove era giunto fortunosamente all’età di cinquant’anni. Ma, come scrive Graves, «lo storico non ha il diritto di interrompere il racconto nel punto culminante» e pertanto nel Divo Claudio riprende a narrare le vicende ...

Belisario

Belisario di Robert Graves Longanesi

Il VI secolo non fu un periodo di pace, per l’impero romano. Nel corso dell’esteso regno dell’imperatore Giustiniano, durato dal 527 al 565, i fronti di lotta furono particolarmente estesi. Oltre alle insidie nella stessa Costantinopoli che minavano la stabilità del trono, Giustiniano dovette fronteggiare le controversie religiose e gli attacchi dei pagani, per non parlare dell’impegno ...

Io, Gesù

Io, Gesù di Robert Graves Longanesi

« L'immaginazione del poeta e il sapere dello studioso si fondono in un romanzo magnifico. » The Guardian Uscito per la prima volta in Italia nel 1983 con il titolo Jesus Rex, questo romanzo narra la parabola terrena di Gesù di Nazareth così come non era mai stata raccontata. Per farlo Robert Graves dispiega il retaggio di una vita dedicata allo studio delle Scritture, del mito in ogni sua ...

La Dea Bianca (Gli Adelphi)

La Dea Bianca (Gli Adelphi) di Robert Graves Adelphi

Questo libro rimarrà fra le opere più ardite, più alte e più felici sul mito nel nostro secolo. Robert Graves, poeta, romanziere e mitografo immensamente dotto, capì presto che nelle storie mitiche si celavano e ci sfidavano molti segreti. E questo da sempre, perché l’enigma sta nel cuore del mito. Così incominciò ad affrontarne alcuni dei più intrattabili, anche perché appartenenti alla ...

L'urlo (Biblioteca minima)

L'urlo (Biblioteca minima) di Robert Graves Adelphi

«Ora, ammesso che si possa riconoscere l’anima di un altro essere umano, uomo o donna, non è mai dato riconoscere la propria». Nel racconto di un alienato a un altro se stesso, la lotta dilaniante e mortale per strapparsi ai luoghi che da sempre generano terrore allo stato puro: i propri sogni.