Ogni spazio felice

«Questo bellissimo romanzo possiede il dono della pietas. Racconta delle vite minori senza giudicarle e senza facili consolazioni: l'amore e la resistenza che le animano sono consegnati, intatti e luminosi, ai lettori.»
Giorgio Fontana

«Schiavone ha la grazia di un nuovo Testori, per come rivela il cuore in affanno, e perché mette a nudo una Milano dimenticata che ha ancora un senso di possibilità. Senza sentimentalismi e senza noia, mai e poi mai.»
Marco Missiroli

«Entrare in questo romanzo è come entrare nella nostra vita quando è più fragile, quando perdiamo terreno e vorremmo essere altrove, ma anche quando afferriamo la felicità per i capelli e non ce la lasciamo sfuggire.
I personaggi di Alberto Schiavone brillano di un’irresistibile, solare tenerezza e sono i complici che abbiamo sempre desiderato avere accanto.»

Federica Manzon

«Finalmente un libro che indaga la malinconia dell’amore senza paura, nell’unione di due anime che si dibattono dentro la solitudine dei nostri tempi.»
Marco Missiroli

Ada e Amedeo sono sposati da oltre vent’anni, hanno avuto una vita piena e due figli, Sonia e Alex. Ma il meccanismo di questa famiglia si è inceppato e Ada non è riuscita ad assorbire l’impatto di un colpo che l’ha distrutta.
Era una professoressa stimata, una moglie attenta, una madre premurosa, ora, invece, si rifugia nell’alcol. Amedeo la ama ancora, ma non riesce a infrangere la barriera di dolore che si è alzata tra loro. Hanno chiuso fuori il mondo, gli amici, la vita. Solo Sonia riesce a regalare ai genitori ancora qualche momento di normalità.
Questo fragile equilibrio è però destinato a subire un nuovo assalto dalla sorte: Sonia è incinta, ed è stata abbandonata dal padre del bambino. A questo punto il corpo già debole di Ada cede. Ma proprio quando tutto sembra perduto si affaccia un’occasione di riscatto. Ada trova la forza di reagire, forse come non le succedeva da tempo, e questa volta vuole combattere per salvare la sua famiglia.

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Mangialibri

Ogni spazio feliceMangialibri

Ada beve, beve troppo, una mano sempre sulla bottiglia di bianco. Che ne è dell’insegnante battagliera che guidava giovani menti? Impossibile riconoscerla dietro la perenne coltre di fumo, i conati di vomito, l’irascibilità. Ma quando è successo che Ada sia diventata così? In un giorno, un mattino, all’improvviso? O è piuttosto un processo lungo, progressivo, di cui Amedeo è Leggi tutta la recensione

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