Una canna da pesca per mio nonno

Racconti freschi, affascinanti, in cui la materia narrativa è un'evocazione dalla quale nascono sogni, riflessioni, ricordi e in cui prende vita una prosa controllata e vibrante. I personaggi sono enigmatici, lievi e i fatti narrati rapide tracce di esistenze balenanti. In una lingua limpida e cristallina, duttile e musicale Gao riesce a farci comprendere un mondo lontano e per molti versi misterioso, parlando direttamente alla nostra sensibilità e alle nostre inquietudini. Federico Rampini ci ricorda che "Gao Xingjian è l'unico autore cinese ad aver vinto il Premio Nobel per la Letteratura, eppure per la stragrande maggioranza dei suoi connazionali è uno sconosciuto. Il regime di Pechino ha stabilito che lui non esiste". Prima del suo esilio parigino e del massacro di piazza Tienanmen, Gao ebbe un ruolo fondamentale nel suo paese, come autore e come traduttore. Poi più nulla. Su di lui si abbatté la censura di Stato, che non tollerò la sua straordinaria modernità e universalità. Perché l'idea che esista un linguaggio universale tocca le fondamenta di ogni regime autoritario, di chiunque difenda una presunta diversità di valori per respingere ogni critica sulla violazione dei diritti umani e della libertà.

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Il libro di un uomo solo

Il libro di un uomo solo 1 di Xingjian Gao BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

"Il libro di un uomo solo" è la storia d'amore, tormentata e sensuale, tra un maturo intellettuale cinese in esilio e un'"ebrea fornita di un cervello tedesco e che parla cinese", Margarethe; ed è il sofferto racconto della vita in Cina durante la Rivoluzione culturale, l'epoca in cui i figli denunciavano i genitori, i vicini spiavano i vicini, gli artisti - come accadde a Gao bruciavano i ...