Primo Levi davanti all’assurdo. Dire l’indicibile: Il linguaggio della Shoah

Perché non possiamo prescindere dalla Shoah come evento paradigmatico di sopraffazione dell'uomo sull'uomo? Adorno riteneva che non fosse più possibile scrivere poesia dopo Auschwitz, tanta era stata la violenza annichilente dell'universo concentra-zionario dei Lager. La ferocia nazi-fascista spezza le vite di milioni di deportati, ne nega l'identità, privandoli di ogni forma di diritto. Il comando tedesco distrugge i legami comunitari, sovverte le leggi della società, istituendo una macchina per l'annientamento dell'uomo. Contro l'ideologia della razza, la parola dei testimoni sopravvive e si erge a difesa.

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Divisioni senza resto di Caterina Frustagli Argot Edizioni

«A scuola mi hanno insegnato che siamo tutti uguali e che tutti meritiamo rispetto. A scuola mi hanno insegnato che le ingiustizie non si subiscono e che si lotta per quello in cui si crede. A scuola mi hanno insegnato che tra amici ci si aiuta nelle difficoltà e ci si difende nelle guerre (ecco, qui forse io e Roxy abbiamo un po’ esagerato…). A scuola mi hanno insegnato che la verità è sempre ...