La Trinità modello del genio (Il genio Vol. 10)

La Santissima Trinità modello della Chiesa, della famiglia, della società e fonte della morale hanno affermato autorevoli studiosi e teologi. Ma potrebbe essere anche modello del genio, e soprattutto del genio artistico. La dimensione speculare, inclusiva del mistero trinitario, la si ritrova nella manifestazione del genio umano. A partire dal Gesù dei Vangeli, (e qui si potrebbe dire che si gioca in casa), ma anche nelle opere e nelle vite dei geni in generale e soprattutto in quelli nel campo artistico, e di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti in particolare, che illustreremo mediante diversi esempi. Nelle opere degli artisti americani Jackson Pollock, Andy Warhol e nell’italo argentino Lucio Fontana la dimensione speculare e inclusiva è addirittura nella tecniche di esecuzione. Conseguente del motivo speculare e il tema del doppio, del duplicazione, della copia. Mentre l’infinito è una proprietà del divino, il non finito, che troviamo, a volte, nelle espressioni artistiche, è una caratteristica del genio, che in tal modo tende all’infinito. Non occorre che il genio, nella produzione dei suoi capolavori, pensi o si ispiri alle definizioni trinitarie, può non pensarci, non conoscerle o al limite non crederci, ma di fatto, in modo diretto o indiretto, consapevole o meno, lì sembrerebbe, in qualche modo, ricadere.
E’ stato Gesù Cristo ha svelarci il mistero della Santissima Trinità. Dal Vangelo di Giovanni:
Io e il Padre siamo una cosa sola. (Gv 10,30).
Chi ha visto me ha visto il Padre. (Gv 14,9).
Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. (Gv 14,11).
In esse, e nelle successive formulazioni della Chiesa Cattolica che delimitano, codificano e illustrano, il mistero, sono presenti definizioni inclusive e speculari.
Come in Dio non c’è "Variazione, né ombra di cambiamento", Lettera di Giacomo 1,17; pur agendo "Per mezzo di tutti", Lettera di Paolo agli Efesini 4,6. Così il genio umano normalmente rimane simile a se stesso, anche se le sue opere sono molteplici e differenti.

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