«Se mi vede Cecchi, sono fritto»: Corrispondenza e scritti 1962-1973 (Piccola biblioteca Adelphi)

Gadda e Parise cominciano a frequentarsi nel 1961, allorché Parise acquista una casa a Monte Mario, non lontano dall'appartamento di via Blumenstihl 19 dove Gadda è approdato dopo lunghe peregrinazioni e innumerevoli camere d'affitto. Gadda ha quasi settant'anni, è sopraffatto da una gloria tardiva, atterrito dai «fucili puntati» di Garzanti e Einaudi e dalle «onoranze» che gli vengono tributate, oppresso dai ricordi, straziato da un'«orrenda solitudine». Parise ha poco più di trent'anni, cinque romanzi – fra cui un bestseller, "Il prete bello" – al suo attivo e una MGb rossa; è scettico, già annoiato dal successo, forse persino sazio del suo talento, ma capace di ammirare; capisce al volo le persone e ama metterle a nudo sottoponendole a scherzi atroci. Inaspettatamente, i due diventano amici. Gadda vede nel giovane Parise «un surreale d'impeto»: gli fa leggere Darwin, cerca maldestramente di proteggerlo, si offre addirittura di prefare la ristampa di "Il ragazzo morto e le comete" e "La grande vacanza", ma soprattutto non cessa di testimoniargli un affetto e una premura che sorprendono chi conosca la compassata cerimoniosità dell'Ingegnere. Parise scarrozza Gadda incurante del suo terrore di essere visto, e criticato, a bordo di una rombante biposto, lo sfotte con un'irriverenza che cela una «profonda, alta ammirazione», gli dedica quattro memorabili scritti: che, insieme alle lettere che i due si scambiarono, documentano una fra le più imprevedibili e vibranti amicizie del Novecento.

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Carlo Emilio Gadda

Accoppiamenti giudiziosi (Biblioteca Adelphi Vol. 578)

Accoppiamenti giudiziosi (Biblioteca Adelphi Vol. 578) di Carlo Emilio Gadda

I diciannove, temerari racconti radunati da Gadda nel 1963 attraversano l'intera sua attività di narratore eccentrico e sperimentale, offrendone la più autentica essenza. Tanto più che Gadda non ha esitato a includervi frammenti di romanzi quali "La meccanica" e "La cognizione del dolore", quasi a segnalare che questo libro è anche una insostituibile "autoantologia". Un'ampia Nota al testo ...

L'Adalgisa: Disegni milanesi (Biblioteca Adelphi)

L'Adalgisa: Disegni milanesi (Biblioteca Adelphi) di Carlo Emilio Gadda Adelphi

Fra il 1932 e il 1936 Gadda, allora noto solo a una ristretta cerchia di iniziati, si cimenta in un'ambiziosa impresa: il romanzo di ambiente milanese "Un fulmine sul 220", destinato a mettere in scena – attraverso l'amore eslege di Elsa, moglie del ricco e valetudinario Gian Maria Cavigioli, per Bruno, ex garzone di macellaio di caravaggesca prestanza – la tragica sorte delle «anime sbagliate...

Un gomitolo di concause: Lettere a Pietro Citati (1957-1969) (Piccola biblioteca Adelphi)

Un gomitolo di concause: Lettere a Pietro Citati (1957-1969) (Piccola biblioteca Adelphi) di Carlo Emilio Gadda Adelphi

Nel 1956, allorché diventa consulente di Livio Garzanti, il giovane Citati non può sospettare che gli verrà affidato un compito impossibile: occuparsi del più impervio, moroso, nevrotico, geniale scrittore del Novecento, Carlo Emilio Gadda. Rapidamente, Citati ne conquista la fiducia: e a questo miracoloso soda­li­zio dobbiamo libri come il "Pasticciaccio", "I viaggi la morte", "Accoppiamenti ...