César Birotteau

"Per me le disgrazie di Birotteau sono le disgrazie dell'umanità" ha scritto Balzac, fornendoci la chiave di lettura del romanzo che considerava uno dei suoi capolavori. Tra proficue attività commerciali e ardite operazioni finanziarie, oscure speculazioni edilizie e lucrose rendite immobiliari, giornalismo spregiudicato e pubblicità menzognere si consuma l'inganno che intrappola un uomo semplice e onesto, un autentico self made man approdato a Parigi in cerca di fortuna: il figlio di contadini che da ex garzone e commesso è diventato un piccolo commerciante rispettato e ammirato e, desideroso di migliorare il suo status borghese, intraprende spese folli che lo gettano sul lastrico. Salvo trovare il modo di riscattare il proprio onore a un prezzo che "da tempo nessuno era più disposto a pagare". Romanzo sul mondo del commercio e delle banche, ritratto della borghesia ottocentesca, questa "scena della vita parigina" è costruita come una pièce dal ritmo incalzante che alla narrazione delle imprese di Birotteau accompagna un magistrale affresco della Francia della Restaurazione, dominata dal potere del denaro, dalla spregiudicatezza e dall'egoismo utilitaristico, un tipo di società nuova che con prepotenza va affermando le proprie spietate regole.

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