Adelphi - Pagina 10
De profundis (Piccola biblioteca Adelphi Vol. 95) di Salvatore Satta — Adelphi
Fra il giugno 1944 e lâaprile 1945, rifugiato in una casa di famiglia nel basso Friuli, Satta scrisse queste pagine, cariche di sarcasmo e profonda amarezza, nel tentativo di risalire a certe ragioni nascoste della paradossale, atroce storia italiana dei ventâanni precedenti. E subito si poneva due domande inevitabili: perché gli italiani avevano accettato, e nella stragrande maggioranza ...
Cristalli sognanti di Theodore Sturgeon — Adelphi
Ci fu unâepoca dâoro, generalmente individuata nel periodo tra la fine della guerra e il 1960, in cui oscuri scrittori ignorati dalla società letteraria ma amati da intere tribù di lettori si rivelarono i cantori epici di nuovi mondi, pieni di orrori e meraviglie, che si andavano delineando nellâimmaginazione â per fissarsi poi in un nuovo genere: la fantascienza. Fra questi primi ...
Vite brevi di tennisti eminenti di Matteo Codignola — Adelphi
Prima che il ragazzone in copertina, Jack Kramer, lo chiudesse per sempre nella confortevole camicia di forza del professionismo, il tennis era un mondo libero e per molti versi alieno, dove ognuno sembrava dare, del gioco, unâinterpretazione quantomeno personale: Torben Ulrich tentava di cogliere, in stadi e palazzetti, il suono perfetto della palla sulle corde; « Teach » Tennant, che ...
Marescialle e libertini di Alberto Arbasino — Adelphi
La grande musica del Novecento si presentava spesso agli amici come un complesso di regole senza gioco. Per gli spettatori debuttanti âsul campoâ nei lontani anni Cinquanta â fra i neorealismi e gli astrattismi, lâEpico e lâAssurdo, la Callas e lâOsiris e le ideologie minatorie e il culto del Progresso â le discusse novità âliveâ nei festival erano "La carriera del libertino...
«Arte» di Yasmina Reza — Adelphi
«Il mio amico Serge ha comprato un quadro» annuncia Marc, da solo in scena, ad apertura di sipario. «EÌ una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo eÌ bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili filettature diagonali, bianche». Subito dopo Marc viene a sapere dallo stesso Serge che il quadro bianco a righe bianche eÌ ...
«Arte» di Yasmina Reza — Adelphi
«Il mio amico Serge ha comprato un quadro» annuncia Marc, da solo in scena, ad apertura di sipario. «EÌ una tela di circa un metro e sessanta per un metro e venti, dipinta di bianco. Il fondo eÌ bianco, e strizzando gli occhi si possono intravedere delle sottili filettature diagonali, bianche». Subito dopo Marc viene a sapere dallo stesso Serge che il quadro bianco a righe bianche eÌ ...
Grande trampoliere smarrito di Arthur Cravan — Adelphi
«Quante volte ho fatto scalpore» si compiace Arthur Cravan, un «colosso mistico» di quasi due metri per circa cento chili di peso, che sfidava sul ring pugili come Jack Johnson e Jim Smith, sosteneva (non del tutto abusivamente) di essere nipote di Oscar Wilde e dava conferenze (indossando, talvolta, solo un cache-sexe) in cui annunciava il proprio suicidio. Inoltre, sulle pagine della ...
Grande trampoliere smarrito di Arthur Cravan — Adelphi
«Quante volte ho fatto scalpore» si compiace Arthur Cravan, un «colosso mistico» di quasi due metri per circa cento chili di peso, che sfidava sul ring pugili come Jack Johnson e Jim Smith, sosteneva (non del tutto abusivamente) di essere nipote di Oscar Wilde e dava conferenze (indossando, talvolta, solo un cache-sexe) in cui annunciava il proprio suicidio. Inoltre, sulle pagine della ...
Lettere da Londra di Alberto Arbasino — Adelphi
A Londra, negli anni Cinquanta, non câerano ancora mode giovani o minigonne o icone pop. Erano però disponibili, in città o in campagna, T.S. Eliot, E.M. Forster, Ivy Compton-Burnett, Harold Nicolson, i Sitwell, W.H. Auden, Angus Wilson, William Golding, Christopher Isherwood, Stephen Spender, Kingsley Martin, Kingsley Amis, il terribile Dr Leavis... E a teatro, ogni sera, câera una bella...
Lettere da Londra di Alberto Arbasino — Adelphi
A Londra, negli anni Cinquanta, non câerano ancora mode giovani o minigonne o icone pop. Erano però disponibili, in città o in campagna, T.S. Eliot, E.M. Forster, Ivy Compton-Burnett, Harold Nicolson, i Sitwell, W.H. Auden, Angus Wilson, William Golding, Christopher Isherwood, Stephen Spender, Kingsley Martin, Kingsley Amis, il terribile Dr Leavis... E a teatro, ogni sera, câera una bella...