La leggenda di King Kong

La pioggia scendeva intanto ancor più robusta, erompendo come un fiume arcano di magmatica, incandescente lava esoterica a bagnar e bruciar d’acqua gelata i loro volti contorti da smorfie spaventevolmente estasiate.

Kong! Urlavano adesso Kong, Kong, Kong!


Un classico intramontabile della cultura pop e fantastica, rielaborato letterariamente per forgiar di vigorosa lucentezza la nostra immaginazione e irradiarla di nera angoscia nei tetri antri dei nostri sognanti, cupidi meandri.
Tom Nikel parte alla volta dell’Isola del Teschio, assieme a un bizzarro regista, alla sua troupe e alla bellissima Michelle. In un viaggio avventuroso in cui s’imbattono in un’incredibile creatura incarnata da un Dio titanico preistorico, ardentemente desideroso di ghermire la sua stupenda preda. Nella foresta illibata dei sogni perduti, il suo respiro vibrerà fiammeggiante, mescolandosi all’odore puro dell’abissale, sussultante paura. Una spasmodica caccia disperata al mostro, re incontrastato di una natura selvaggia, ribelle e incontaminata, ode romantica alla sua primigenia, carnale, prometeica forza ancestrale. Svanirà l’incubo terrorizzante che incendiò i loro fragili cuori nella temerarietà di un viaggio ai confini dell’ignoto tenebroso o brucerà per sempre, in notti insonni e tempestose, nelle sopravvissute anime vive di Tom e Michelle?


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