Nicolas Cage, l'attore vampiro

Nic, il versatile, imprendibile mutante... torturanti emozioni lo grattano, raschiando il suo sanguigno istinto a esuberanza talora volgare ma madida delle sue interiora vivide e sudanti...



Nicolas Cage, amato, odiato, disprezzato da molti vili detrattori, osannato, beniamino per gli eletti che sempre lo apprezzeranno, criticato, discusso, controverso, spesso al centro dell’attenzione, futilmente onnipresente anche quando non necessario, comunque sia, che piaccia o meno, un attore capitale degli ultimi trent’anni del Cinema contemporaneo. Presenza, sì, persistente, imprescindibile, fondamentale, irrinunciabile, che non si può assolutamente trascurare, perfino invasiva e talvolta disturbante, importante, focale, un folle performer ingiuriato, bistrattato, molte volte enormemente sottovalutato a causa dell’invidia alla sua grandezza, Nicolas Cage è l’incarnazione del camaleontico, bizzarro corpus attoriale nelle sue trasformazioni mimetiche più versatili, l’intensità malinconica d’uno sguardo languido e focoso, fulmineo e impetuoso anche nei suoi repentini, laceranti, esplosivi schizzi irosi da vigliacco, buffo e dunque simpatico, eccessivo gaglioffo quando, caricato, sberleffa sé stesso oppure, rannicchiato nel carisma della sua abbacinante, stordentissima unicità, fulgido se ne squama in pelle di serpente da cuore selvaggio d’avvincerci suadentemente a lui e squagliarcene, ammirandolo infinitamente, in quanto Nic è gioconda inimitabilità, qualsiasi cosa faccia col suo volto che non si può eludere, data la considerevole eccentricità anche balzana ma a potente, abrasiva, penetrante ferocità di un’arte personalissima.



Una retrospettiva saggistica, fortemente lirica, che non si pone l’obiettivo, oserei dire ottico, di passar al vaglio l’intera sua filmografia o di sviscerarla accademicamente, ma si sofferma a scandire i suoi ruoli più iconici e la seminale lor forza magnetica che Nic, come un vampiro famelico, ha propagato a suo addentare il soave nitrato d’argento. Ad abbrancarci dunque a suo morso succhiante l’ipnotico ammaliarcene. Svanendo in Nic, gioiamo esangui, sunti in affascinante adorarlo, prostrati a riverirlo e, chinati ai suoi cinematografici comandamenti, in gloria elevarlo.

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