Il Tipo Oscuro: Quando Il Piacere Ti Spezza

Lo stavo baciando di nuovo. La mia bocca invadeva la sua. Le mie mani andarono a sentire le sue braccia che volevano fermarmi. Le sue mani spingevano in alto le mie ginocchia e presto le mie gambe furono avvolte intorno alla sua vita. Le mie mani si abbassarono sul suo petto e giù quando improvvisamente disse: "No, tieni le mani sulla mia spalla".
Ho obbedito e mi ha preso di nuovo la bocca. Tutte le ragioni mi hanno lasciata. Perché ero qui agganciata contro un muro, a bocca aperta contro la sua, quando avevo deciso che lo avrei lasciato?
Non sembrò perdere la passione per un secondo. Pensavo che saremmo rimasti in questa posizione per sempre. Ma ha smesso di respirare e ho colto l'occasione per parlare: "Dobbiamo parlare". Dissi ansimando.
Ma la sua bocca era di nuovo su di me. Sembrava che non volesse parlare. E se mi stava baciando in quel modo, non volevo neanche parlare io.
Ma ovviamente avremmo fatto qualcosa di più che baciarci. Abbiamo dovuto parlare. Ma mi stava molestando… oh, così facilmente. Ho morso la sua lingua, di proposito. Pensavo che l'avrebbe fatto smettere, ma lui gemette e io sentii qualcosa tra le nostre gambe.
Mi ci è voluto un po’per capire che era il suo cazzo, e aveva iniziato a massaggiare delicatamente il suo cavallo contro di me.
Mi sono lamentata del ricordo di ieri mentre stavo succhiando il suo cazzo e ho iniziato a succhiargli la lingua.
Stavo appena entrando veramente nel bacio e mi divertivo davvero quando mi ha rilasciata e fatto un passo indietro.
Mi sono appoggiata al muro ed ho trovato un supporto per stare in piedi. I suoi occhi bruciarono nei miei. Con solo un'occhiata, stavo andando oltre l’essere eccitata.

Lo guardai con lussuria per la prima volta. Osservai i suoi tratti taglienti, gli occhi azzurri, il naso, i capelli arruffati e sexy, le guance rasate e le labbra rosse e succose. La sua ampia corporatura larga, con un torace che mi prometteva caldo quando rannicchiato, lo stomaco teso, le braccia lunghe e gli avambracci, che per qualche ragione mi rendevano eccitata. Le sue gambe erano proporzionali al suo corpo e alla fine un pene ben appeso, e oh, ricordai il suo sedere. Era il sesso stesso, pensavo.

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