Diabolica Personal Trainer
- Autore
- Veronique Bertier
- Pubblicazione
- 14/09/2018
- Categorie
Bussai a tentoni, attirando l'attenzione della donna seduta dietro la scrivania, che stava lavorando pigramente sul suo computer. Lei mi guardò mentre entravo.
"Lenora?" Ho chiesto, quella sensazione di farfalle di ritorno. Si alzò da dietro la sua scrivania, permettendomi di osservarla per la prima volta. Sono stata immediatamente sorpreso da quanto fosse voluttuosa. So che dire che qualcuno è voluttuoso a volte può implicare che abbia qualche chilo in più, e Lenora li aveva ... in un certo senso. A differenza di me, però, che avevo qualche chilo in più sulla mia vita e sullo stomaco, tutto il suo peso in più sembrava essere andato alle sue tette. Non ho potuto fare a meno di guardarle apertamente. Erano assolutamente massicce, semplicemente enormi!
I seni impressionanti di Lenora allargavano la parte alta della canottiera che li adornava al massimo, quasi minacciando di liberarsi dal tessuto restrittivo che lottava per contenerli.
Come ho detto, tutto il suo peso extra è andato alle sue tette, perché mentre il mio sguardo si spostava verso sud, cogliendo il resto della sua forma sinuosa, non c'era un po’di grasso da trovare su di lei.
La sua pancia esposta si mostrava liscia, disegnata, addominali e una vita quasi impossibili, che sembravano in contrasto con la curva ampia, dinamica, dei suoi fianchi. Aveva gambe lunghe, abbronzate, muscolose, lasciate esposte dai suoi pantaloncini attillati. Le sue braccia sembravano ferme e forti, i bicipiti stretti, le spalle solide. Non era troppo muscolosa, come molti di quei body builder femminili. Era in forma ma manteneva ancora la sua curvatura femminile. Il suo corpo era chiaramente in forma, ma manteneva ancora la morbidezza che era attraente per gli uomini. Il suo corpo era, in una parola, perfetto ... ideale, anche.
Distolsi gli occhi dalla mia valutazione per alzare lo sguardo sul suo viso giusto in tempo perché lei mi salutasse. Arrossii leggermente, con la consapevolezza che mi ero soffermata troppo a lungo su di lei.
"Ciao” annunciò impassibile. Nessun sorriso le attraversò le labbra, ed i suoi smorti occhi grigi erano freddi, senza vita e senza battere ciglio, fissando penetrantemente i miei, illeggibile. La mia impressione immediata fu che sembrava fredda e disinteressata. annoiata, anche. Non c'era fuoco o luce di alcun tipo dietro quegli occhi, il che era un peccato dato che era assolutamente bellissima. Aveva un viso stupendo, i suoi occhi fumosi sembravano invocare il mistero, le labbra carnose e piene, in una perfetta sfumatura di rosa. Lei aveva quel tipo di bellezza che non richiedeva trucco per migliorare.
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